giovedì, Aprile 24, 2025
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Brexit o Brexin

Dopo circa tre settimane, le discussioni sui risultati emersi dal referendum di BREXT o BREXIN (fuori o dentro l’U.E.) continuano ad accumularsi le numerose contrastanti interpretazioni che non sembrano esaurirsi; infatti, c’è chi sostiene che è un bene per l’Europa ed un male per il Regno Unito e c’è chi scommetterebbe sull’esatto opposto.

Lo “splendido isolamento”

Quante volte abbiamo ripetuto la frase del Foscolo, “Italiani vi esorto alla storia”. Ma questa frase è valida per tutti le nazioni che hanno una storia, e nella vecchia Europa gli stati affondano le loro radici in secoli e secoli per cui l’invito era valido anche per la Gran Bretagna, che dell’Europa fa parte, almeno dall’epoca di Giulio Cesare , dovendo affrontare un “referendum” sulla uscita dalla attuale Unione Europea, di cui possiamo essere insoddisfatti, ma che aveva posto fine a quelle guerre, che in un secolo dal 1914 al 2016, l’avevano fatta retrocedere dal continente guida e “signore” del mondo da tutti i punti di vista dalla politica, alla cultura alla economia, alla finanza, ed a tutti gli altri settori della vita civile, ad un continente ormai minoritario come popolazione, con ricorrenti crisi economiche, in crisi di identità spirituale e di quei valori morali, che lo avevano reso grande.

Good bye UK! Good bye UE!

L’Unione Europea appare sempre più come una di quelle noiosissime ma obbligatorie cene di famiglia, intesa in senso patriarcale, dove si incontrano zii e cugini che si preferirebbe non vedere. E proprio la Gran Bretagna

Brexit e Moloch

Un astronauta, guardando la terra da una stazione spaziale, ha esclamato: << Non esistono confini!>>. I biologi, dopo aver accuratamente scrutato il fondo delle loro provette, hanno concluso: << Non ci sono razze!>>. Né confini, né razze, né patrie, né popoli. Siamo solamente individui.

Il trionfo dell’ egoismo ed il sonno della ragione

La visione dei risultati delle elezioni regionali tenutesi il 27 settembre in Catalogna , anche se i partiti separatisti non hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei voti, essendosi fermati al 47,8%, mi ha provocato una sensazione di sconforto , se non di pena, perché nel successo degli indipendentisti non ho visto il trionfo né della libertà e della democrazia , ma il trionfo degli arrivismi, ( così avranno ministri, ambasciatori, posti all’ ONU, alla Unesco e così via) e degli egoismi, specie fiscali e monetari, il tutto in una visione retrograda e non avveniristica della società catalana

La calda estate Europea

Sembra che si aggirino per l’Europa alcuni fantasmi. Il Mediterraneo si presenta come il teatro dove vanno in scena le contraddizioni dell’Occidente: gli immensi sbarchi degli immigrati, il terrorismo dell’ISIS e i movimenti populisti. Non solo il meridione ma anche il settentrione sembra si stia sfaldando.

Endorsement pro Bersani: l’appello alla sobrietà come preambolo alla nuova questione morale

Correva l’anno 1981, in una nota intervista concessa a “La Repubblica” Enrico Berlinguer sollevava, con largo anticipo rispetto al successivo precipitare degli eventi, il...

La priorità a riforme costituzionali insabbia la nuova legge elettorale

“Corriere della sera”, 21 gennaio 2012 Sospettiamo che l’idea di considerare prioritarie le riforme costituzionali serva solo ad insabbiare la riforma elettorale, il provvedimento più...