Popper: la scienza come lezione di metodo
II modello metodologico, pur accettando la divisione fra fatti e valori, è più ambizioso del modello strumentale: ritiene che la scienza possa dare alla politica non solo conoscenze tecniche, ma anche procedure e regole di condotta. Tale modello ha trovato nel razionalismo critico di Karl Raimund Popper la sua formulazione più compiuta. Quello che Popper intende dimostrare è che la razionalità scientifica può essere trasferita alla sfera della politica e che questo trasferimento è utile alla stessa ricerca della verità, la quale, per svilupparsi, ha bisogno di determinate condizioni politiche. A tal fine egli ha formulato una serie di comandi metodologici:
• primo comando, che deriva dalla sua concezione fallibilista della conoscenza, sostiene che la prassi politica razionale sarà quella che concepirà i programmi di governo come delle ipotesi di lavoro da provarsi nelle loro conseguenze (adottate, abbandonate, rettificate per tentativo ed errore).
• secondo comando metodologico, istituzionalizzazione apposite agenzie di controllo per individuare ed eliminare gli errori. Limitare il potere del governo attraverso la moltiplicazione e la correzione delle loro decisioni.
• Terzo comando: istituzionalizzazione della legge della concorrenza. Concorrenza fra le idee oltre quella economica.
Naturalmente questa impostazione epistemologica della scienza politica, di fatto, rigetta sia il conservatorismo che il rivoluzionarismo e legittima l’opzione liberale nelle varie forme in cui essa può essere articolata nell’applicazione pratica delle diverse forme di governo. Infatti, una tale opzione procedurale presuppone che istituzioni e i programmi di governo non hanno nulla di sacro, ma sono semplici espedienti per migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Le soluzioni operative elaborate e proposte sono ipotesi che non hanno pretese di verità assolute. << La scienza – spiega Karl Raimund Popper – dopo tutto, è una branca della letteratura; e il lavoro scientifico è un’attività umana come costruire una cattedrale. (…) La scienza è non solo, come l’arte e la letteratura, un’avventura dello spirito umano, ma è forse la più umana delle arti creative (… ) La scienza – egli conclude – non è un sistema di asserzioni certe, o stabilite una volta per tutte, e non è neppure un sistema che avanzi costantemente verso uno stato definitivo. La nostra scienza non è conoscenza (episteme): non può pretendere di aver raggiunto la verità, e neppure un sostituto della verità, come la probabilità >>.