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Il problema dell’avalutatività

La concezione weberiana del rapporto fra scienza e politica produceva due conseguenze altamente problematiche: la prima è che la scienza politica deve essere avalutativa, se vuole essere effettivamente scienza e non già ideologia mascherata da scienza come succede. Esempio: proprio il paradigma liberale, che regola la nostra vita politica, ci appare come scientificamente determinato, mentre è una nostra opzione pregna di valori e di giudizi di valore. In proposito, è bene precisarlo, David Easton (politologo americano, agli inizi degli anni ’70) afferma che l’avalutatività è essa stessa un valore e, come tale, non può essere dedotta da una teoria empirica della politica; al contrario, la precede come premessa assiologia.

Se le cose stanno in questi termini è necessario costruire un ponte fra il regno dei fatti ed il regno dei valori. Fra l’irrazionale ed il razionale esiste una via intermedia: il cammino incerto e mal tracciato del ragionevole.

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